202106.03
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Cooperare in Agricoltura. Perchè?

Dalla tradizionale collaborazione di vicinato all’integrazione
interaziendale.

Dalla tradizionale collaborazione di vicinato all’integrazione interaziendale.

Tradizionalmente in agricoltura i lavori più impegnativi avvenivano con la collaborazione e l’aiuto del vicinato.

Fanno parte della storia di ogni territorio i racconti relativi alla mietitura del grano, alla vendemmia, alla monticazione e alla raccolta del fieno. Non di rado, al termine di questi lavori, vi era un momento di convivialità che rinsaldava i rapporti di vicinato.

Con l’avvento della meccanizzazione, il lavoro in agricoltura è cambiato radicalmente, rendendo ogni cascina autonoma ed indipendente dall’aiuto altrui.


Tuttavia, anche questo ciclo sta volgendo al termine e ne sta iniziando un altro, complici la sempre maggior complessità del mercato e la radicale riforma della PAC.


In particolar modo, gli agricoltori dovranno iniziare a compiere le proprie scelte, orientandole sempre più al mercato e non più in funzione dei soli contributi comunitari.


In questa prospettiva, gli agricoltori non devono più solo concentrarsi sulle singole produzioni ma devono altresì confrontarsi con intera filiera produttiva.

Il legislatore nazionale permette ad alcun condizioni una fiscalità agevolata alle integrazioni verticali di filiera.

Già soltanto questo elemento lascia intuire che lo sviluppo dell’azienda agricola deve tenere in considerazione l’aumento dimensionale della stessa, nonché un accrescimento qualitativo.


Questo obiettivo può essere più facilmente raggiunto attraverso la cooperazione e l’integrazione interaziendale, permettendo ad ogni azienda agricola di sviluppare in pieno le proprie potenzialità, rendendo contemporaneamente le aziende capaci di adattarsi meglio alle nuove esigenze di mercato, sempre più mutevole.

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Il modello di sviluppo esterno.

Se fino a non troppi anni fa, l’accrescimento dell’azienda agricola avveniva soprattutto attraverso l’autofinanziamento e il ricorso al credito, dando vita al cosiddetto modello di sviluppo interno, negli ultimi anni si assiste ad un sempre maggiore mutamento del paradigma, osservando una più spiccata disponibilità delle aziende agricole all’integrazione, perseguendo così il cosiddetto modello di sviluppo esterno.


Tale secondo modello di sviluppo comporta la condivisione di un percorso di crescita con le altre aziende, stabilendo delle collaborazioni che a seconda delle necessità possono essere più o meno complesse, più o meno stabili e durature, ma che hanno in comune la caratteristica di offrire alle
aziende una riduzione dei costi attraverso le economie di scala e/o un miglior sfruttamento degli investimenti.

Molto spesso queste collaborazioni comportano un accrescimento non solo competitivo e dimensionale delle aziende, bensì un accrescimento professionale degli operatori, con un maggiore ricorso alle nuove tecnologie e un più spiccato orientamento delle aziende agricole verso i settori dell’agroalimentare e dell’agroenergia.


Questo nuovo modo d’intendere l’impresa agricola si sta dimostrando un valido strumento per aumentare la competitività delle aziende agricole, permettendo di salvaguardare quell’autonomia alla quale molti imprenditori agricoli sono tradizionalmente affezionati.

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Le differenti tipologie di collaborazione e integrazione.

Quanto sopra è possibile grazie alla varietà di strumenti giuridici cui ricorrere per delineare modello di collaborazione e integrazione che tenga in considerazione le specifiche esigenze dei singoli attori.

Si può infatti ricorrere a brevi collaborazioni, utilizzando

  • i contratti di compartecipazione agraria
  • o altri contratti atipici

Oppure si possono immaginare collaborazioni durature nel tempo volte alla mera riduzione dei costi,

  • costituendo in questo caso dei consorzi,

O ancora è possibile ipotizzare collaborazioni durature che abbiano lo scopo di migliorare la posizione delle aziende agricole sul mercato ed in questo caso, a seconda delle ipotesi, si potrà valutare se orientarsi verso la

  • costituzione di una cooperativa
  • o verso la stipula di un contratto di rete.

Queste sono solo alcune delle tipologie contrattuali cui ricorrere per potenziare l’integrazione tra le imprese agricole o tra imprese della medesima filiera.

  • Ad esse deve essere aggiunto il contratto di soccida.

Inoltre, si deve ricordare che negli ultimi anni si sta sviluppando l’idea di un’agricoltura sociale, in questo caso l’integrazione non è esclusivamente tra imprese agricole o della medesima filiera, bensì tra imprese agricole e territorio.

Infine, non si deve dimenticare che numerosi sono i progetti che coinvolgono le imprese agricole in collaborazioni comunitarie.

Quando le imprese agricole scelgono di aprirsi alla collaborazione, è necessario sempre tenere presente la possibilità che alcuni aspetti di tali collaborazioni possano beneficiare di agevolazioni e/o contributi pubblici, poiché sia il legislatore nazionale che quello europeo intendono stimolare e favorire la cooperazione tra imprese agricole al fine di migliorare i livelli redditi quali degli agricoltori, incentivando così le nuove generazioni a non abbandonare questo fondamentale settore.

Altresì importante avere preliminarmente chiare le differenze e i limiti dei singoli modelli di integrazione, in modo da poter fruttare al meglio le potenzialità di ogni fattispecie e contemporaneamente evitare, in caso di controlli, il disconoscimento della tipologia contrattuale adottata.

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Ruolo dell’avvocato.

In ragione della complessità sopra descritta è sempre consigliabile rivolgersi a professionisti che sappiano interloquire tra di loro, non essendo sufficiente, nella maggior parte dei casi, affidarsi ad un’unica figura.


Tra i professionisti cui rivolgersi rientra certamente l’avvocato.

Infatti, oltre alla correttezza formale, una soddisfacente collaborazione tra imprese passa attraverso clausole chiare, che si prestino il meno possibile ad interpretazioni ambigue, sempre tenendo presenti sia gli obiettivi che i
diversi attori intendono raggiungere, sia tutte quelle particolarità che il mondo dell’agricoltura presenta.

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